Oggi è una giornata molto triste per la famiglia Falcomatà e per quanti hanno avuto il piacere e l’onore di conoscere Rosetta Neto e di arricchirsi della sua essenza, della sua grande cultura, della sua determinazione e caparbietà nel dedicare la propria vita al ricordo e alla memoria del suo compianto marito. E’ una giornata triste anche per i docenti dell’ITT Panella-Vallauri che hanno conosciuto Rosetta, insegnante di Lettere presso l’allora istituto Panella all’inizio della sua carriera, e ricordano l’intellettuale fine che era. Spesso Rosetta ha raccontato ai ragazzidell’incontro con il suo futuro marito, anch’egli docente di Lettere nel Corso meccanici, e di come lei abbia ceduto al corteggiamento garbato e signorile di quel giovane dal sorriso accattivante, che soleva offrirle quotidianamente un bicchiere di latte e che le parlava di sogni… Galeotta fu la scuola, si potrebbe dire, ed effettivamente è stato proprio così.

Rosetta, dopo la morte del marito, ha sempre partecipato alla cerimonia di consegna della Borsa di studio intitolata dalla scuola al suo insigne marito. La ricordiamo tutti quando negli ultimi anni, non senza difficoltà, partecipava allevarie iniziative accompagnata sempre dal figlioGiuseppe, attuale Sindaco della nostra città. Dei suoi interventi non possiamo dimenticare gli incoraggiamenti rivolti ai giovani e le esortazioni a costruire il loro progetto di vita all’insegna della legalità, della cura e del rispetto per la propria città. E’ come se il compianto Italo, le avesse consegnato un testimone morale, che lei ha saputo custodire con onore e sincera dedizione, facendo leva   sulla grande onestà intellettuale che possedeva. Rosetta, ha incarnato insieme al marito, la possibilità concreta di un cambiamento, determinata della forza delle idee che possono smuovere granitiche convinzioni, e che, in anni difficili per la città, hanno dato l’avvio alla cosiddetta Primavera reggina. Ma tutto ciò è avvenuto anche perché, accanto a quell’uomo coraggioso che desiderava una Reggio bella e gentile, vi era una grande donnache, dopo la morte del marito, ha continuato a mantenere viva la sua memoria attraverso iniziative culturali e sociali di spessore tra le quali la Fondazione Falcomatà e la Borsa di Studio istituita dal nostro Istituto, che da 20 anni premia lo studente che si distingue per le proprie competenze disciplinari e le proprie doti morali.

Un filo sottile continua ad unire i coniugi Falcomatà, che crediamo invero, siano già insieme, in un mondo fatto di bellezza e di armonia, intriso dei sentimenti e degli ideali puri in cui hanno fermamente creduto nel corso delle loro vite.

Ci mancherai Rosetta, e se non ti chiediamo troppo, salutaci tanto Italo…

Prof.ssa Raffaella Imbrìaco