29 Ottobre 2023
L’atomo inquieto di Mimmo Gangemi presentato al Panella-Vallauri
Sabato 28 ottobre nell’Aula Magna dell’istituto Panella-Vallauri si è tenuta la presentazione del libro “L’atomo inquieto” dello scrittore Mimmo Gangemi , ispirato al mistero della scomparsa del grande fisico siciliano Ettore Majorana, avvenuta nel 1938.
Promosso e organizzato dall’Associazione Culturale Reghium Julii, una delle realtà più attive nell’ambito della promozione culturale del nostro territorio, conosciuta a livello nazionale ed internazionale, l’incontro ha offerto agli studenti delle quinte classi un momento di approfondimento e di riflessione sul ruolo della letteratura nella formazione umana e professionale dell’uomo.
Dopo i saluti della DS Prof.ssa Teresa Marino e del Dott. Giovanni Suraci componente del Reghium Julii, la Prof .ssa Benedetta Borrata, scrittrice e saggista, ha presentato lo scrittore calabrese, conosciuto e molto apprezzato per la sua ampia produzione letteraria, capace di spaziare da un genere narrativo all’altro. “L’atomo inquieto” è un libro che mantiene una sua coerenza e che già nel titolo richiama l’idea che l’inquietudine dell’atomo rappresenti l’inquietudine del protagonista del romanzo, ma anche dello stesso scrittore che, di fronte alla misteriosa scomparsa di Majorana, propende per un epilogo diverso dall’ipotizzato suicidio, versione più accreditata della scomparsa del giovane fisico. Gangemi nel suo romanzo narra una storia avvincente, costruita con un’ottima scrittura e caratterizzata da una trama corposa e coinvolgente che, in modo romanzato, attraversa le sette vite che Majorana ha indossato come fossero abiti diversi, nella speranza di scappare da sé stesso, dopo aver prestato la sua collaborazione alla creazione della bomba atomica.
Molto interessante il dibattito che ha fatto seguito alla presentazione del libro, ricco di interventi e di domande che gli studenti e i docenti hanno rivolto all’autore e che hanno spaziato dal rapporto tra etica e scienza ai riferimenti letterari all’opera di Pirandello e a quella di Leonardo Sciascia che già nel 1975 scriveva della “scomparsa di Majorana , ipotizzando anch’egli una soluzione diversa dal suicidio.
E stata’ una mattinata intensa di studio che ha coinvolto ed emozionato, a dimostrazione che la letteratura appartiene a tutti, è un dono prezioso che deve essere custodito ogni qualvolta viene offerto da tutti coloro che intendono diffonderla e rappresenta una miracolosa medicina che potrebbe ancora salvare il mondo.
Prof .ssa Raffaella Imbrìaco
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